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RIPETIZIONI DI DISEGNO TECNICO

APPARTENENZA NELLE PROIEZIONI ORTOGONALI

Un argomento molto importante nel disegno tecnico (e in particolar modo nelle proiezioni ortogonali) sono le questioni di appartenenza. Cioè in base a quali criteri, in proiezioni ortogonali, una certa entità geometrica appartiene ad un'altra. 

Vediamo dunque quali sono i criteri di appartenenza tra le varie entità (punto, retta, piano) in proiezioni ortogonali.

 

1) PUNTO E RETTA: Un punto appartiene ad una retta quando le sue proiezioni si trovano sulle proiezioni omonime della retta.

 

2) RETTA-PIANO: Una retta appartiene ad un piano se ha le sue tracce su quelle omonime del piano.

Se però la retta in questione è orizzontalefrontale (e quindi parallela ad uno dei piani di proiezione), essa appartiene al piano se la sua unica traccia sta sulla proiezione omonima del piano, e l'altra sua proiezione (quella obliqua) è parallela all'altra traccia omonima del piano.

 

3) PUNTO-PIANO: Un punto appartiene ad un piano se appartiene ad una retta del piano.

ESERCIZI SUI PROBLEMI DI APPARTENENZA NELLE PROIEZIONI ORTOGONALI

ESERCIZIO 1 SUI PROBLEMI DI APPARTENENZA IN PROIEZIONI ORTOGONALI:

TESTO: "Trovare le tracce di un piano passante per una retta ed un punto P fuori di essa"

Si traccia la retta r (dopo averne determinato le tracce) in proiezioni ortogonali.

Si traccia poi un punto P esterno ad essa in proiezioni ortogonali.

Determiniamo una retta  s parallela a quella assegnata, e tale da contenere le proiezioni del punto (cioè tale che il punto le appartenga).

Questa seconda retta (s), in realtà, può anche essere generica, ma il disegnarla parallela alla prima retta (cioè con le proiezioni parallele a quelle di r) rende il prossimo passaggio più semplice. E soprattutto ci assicura che le due rette saranno complanari.

Una volta fatto questo, occorre solo determinare il piano che contiene le due rette, cioè tale che le sue tracce contengano le tracce omonime delle due rette in questione.

ESERCIZIO 2 SUI PROBLEMI DI APPARTENENZA IN PROIEZIONI ORTOGONALI:

TESTO: "Date le proiezioni di una figura piana, determinare le tracce del piano che la contiene"

Una volta tracciata la figura piana in prima e seconda proiezione ortogonale, si determinano le rette che contengono i suoi vertici, possibilmente "a due a due".

Determinate le rette, se ne ricavano le tracce, con il metodo descritto alla pagina dedicata alle proiezioni ortogonali della retta.

Il piano che contiene la figura geometrica dovrà essere tale che le sue tracce contengano quelle di ciascuna retta.

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APPARTENENZA DI UN PUNTO AD UNA SFERA

Il testo dell'esercizio è il seguente: "Determinare le proiezioni ortogonali un punto che appartiene ad una superficie sferica".

 

Viene assegnata una superficie sferica, di cui vengono fornite le due proiezioni ortogonali (una sul piano di proiezione verticale ed una sul piano di proiezione orizzontale).

Si indica con la lettera c il centro della superficie sfericaC’ e C” sono dunque la prima e la seconda proiezione ortogonale di questo punto.

Si vogliono determinare le proiezioni ortogonali di un punto P che appartiene a questa superficie sferica.

 

Disegnata a piacere la prima proiezione ortogonale di P, ovvero P’, occorre determinarne la seconda ortogonale (P”) in modo tale che P appartenga alla sfera.

Per farlo è sufficiente basarsi sulla constatazione che il punto P appartiene alla superficie sferica se appartiene ad una linea di questa superficie.

Si provvede dunque a far passare per la proiezione ortogonale P’ un piano orizzontale che tagli la sfera.

In prima proiezione esso genera una sezione rotonda. In seconda proiezione il piano appare invece come una linea orizzontale, che può trovarsi indifferentemente al di sotto o al di sopra del diametro della sfera.

Se la sfera in questione fosse la Terra, il piano che stiamo considerando potrebbe essere un qualsiasi parallelo. Il “contorno” della sfera in prima proiezione sarebbe invece l’equatore.

 

Da P’ si conduce dunque una retta di richiamo fino alla seconda proiezione del piano.

Nella figura qui accanto si è immaginato che il piano tagliasse la sfera al di sopra o al di sotto del cerchio massimo. La scelta è assolutamente arbitraria. P” (seconda proiezione ortogonale del punto P) starà lì, sulla sezione generata dal piano in seconda proiezione.

 

Allo stesso modo avremmo potuto decidere di fissare a piacere la seconda proiezione ortogonale del punto P sulla sfera, anzichè la seconda. Il modo di procedere sarebbe stato identico.

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TAVOLE SVOLTE SULLE PROIEZIONI ORTOGONALI