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LA PROSPETTIVA CON IL METODO DEI PUNTI DI FUGA

In questa pagina vedremo come realizzare nel disegno tecnico la prospettiva di un qualsiasi figura piana utilizzando il metodo dei punti di fuga. Tale metodo è stato in parte descritto anche alla pagina del sito dedicata alla prospettiva centrale eseguita con il metodo dei punti di distanza. I punti di distanza sono infatti i punti di fuga di tutte le rette appartenenti a piani orizzontali che risultano inclinate di 45° rispetto al quadro prospettico.

Il metodo dei punti di fuga viene utilizzato sia per realizzare prospettive centrali sia per realizzare prospettive accidentali. E risulta essere, rispetto a tutti gli altri metodi comunemente utilizzati nel disegno tecnico per realizzare la prospettiva di una figura piana, uno dei più semplici e veloci.

Si dispongono dunque gli elementi necessari per realizzare la prospettiva della figura, quali la sua proiezione ortogonale sul P.O., la linea di terra L.T. (che fissa la posizione del quadro prospettico), la linea dell’orizzonte (che collocheremo poco più in alto della linea di terra) e la prima proiezione del punto di vista (che determina anche la posizione del punto principale P.P.).

Nella prospettiva eseguita con il metodo dei punti di fuga è a questo punto necessario determinare i punti di fuga (o punti di concorso) dei segmenti che costituiscono la figura. Sulla linea dell’orizzonte si trovano infiniti punti di fuga, e cioè i punti di fuga di qualsiasi retta appartenenti ad uno piano orizzontale genericamente inclinata rispetto al quadro prospettico. Per ottenere l’immagine prospettica della figura piana ne bastano due: quelli relativi ai due lati del "rettangolo ideale" dentro cui possiamo immaginare contenuta la prima proiezione della nostra figura.

Il punto di fuga di una retta si ottiene mandando dal punto di vista una retta parallela alla retta di cui si vuole trovare il punto di fuga. Si ottengono così i punti F1 ed F2, entrambi situati sulla linea dell’orizzonte.

Prolungheremo poi i segmenti che delineano la figura (o il “rettangolo ideale” dentro cui la possiamo immaginare) fino alla linea di terra L.T., in modo da ottenerne le tracce. Le tracce dei segmenti concorreranno tutte verso i rispettivi punti di fuga (o F1 o F2).

L’intersezione tra le rette che concorrono ai rispettivi punti di fuga passanti per un medesimo punto si intersecano tra loro. La loro intersezione è l’immagine prospettica di ciascun punto della figura.

Una volta unite le immagine prospettiche di tutti i vertici della figura così ottenute, avremo la prospettiva della figura piana, determinata con il metodo dei punti di fuga.

RIPETIZIONI DI DISEGNO TECNICO

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