Nella scorsa lezione (a cui potete accedere cliccando qui), abbiamo parlato degli errori nelle misure dirette.
Abbiamo detto che la misura di una grandezza è sempre soggetta ad inevitabili errori, e che questi errori possono essere di tre tipi:
2) ERRORI CASUALI O STATISTICI
LA MEDIA COME ERRORI PIU’ PROBABILE DELLE MISURE DIRETTE:
Ogni misura è dunque soggetta ad errori e, come accade nel caso degli errori casuali, ogni misurazione può generare valori diversi per la medesima grandezza (a volte più piccoli e a volte più grandi del valore reale esatto). Ci si può quindi chiedere come esprimere il valore di quella grandezza.
O, se si preferisce, come individuare, fra i tanti misurati, il valore esatto.
La risposta è tutto sommato semplice. Il valore esatto non è individuabile, ma possiamo utilizzare il valore più probabile. Il valore più probabile per la nostra misura è la media aritmetica di tutti i valori misurati.
Cioè la somma di tutti i valori misurati fratto il numero di misurazioni eseguite.
Ma ricordiamo valore più probabile non significa valore esatto.
L’ERRORE COMMESSO NELLE MISURE DIRETTE:
Quindi accanto al valore medio della misura è opportuno indicarne l’errore commesso, chiamato errore statistico.
Il valore della grandezza verrà dunque indicato così: valore medio più o meno l’errore commesso. Dove l’errore è la differenza tra il valore esatto e il valore misurato di una certa grandezza fisica.
Tale errore deve sempre avere la stessa unità di misura della grandezza a cui si riferisce.
CALCOLO DELL’ERRORE COMMESSO NELLE MISURE DIRETTE:
Nasce quindi il problema di come determinare questo errore. Questo errore può essere espresso (e calcolato) in tre modi, anche se il primo è sicuramente il più utilizzato.
1) Con la SEMIDISPERSIONE;
2) Con l’ERRORE SEMPLICE MEDIO;
3) Con la DEVIAZIONE STANDARD.
Potrete leggere come calcolare ognuno di essi nella prossima lezione, accessibile cliccando qui.
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