In questa lezione parleremo di come determinare la rappresentazione prospettica (o semplicemente prospettiva) a quadro verticale di una figura piana, utilizzando il metodo dei raggi visuali, più raramente noto come metodo del taglio.
Per semplicità utilizzeremo una figura piana molto semplice, e cioè un quadrato, di cui conosciamo tutte le misure attraverso le sue proiezioni ortogonali. Ma, una volta capito il metodo, esso può essere applicato a qualunque altro tipo di figura piana.
Il metodo dei raggi visuali può essere utilizzato sia per realizzare una prospettiva centrale, sia per realizzare una prospettiva accidentale. In questa lezione utilizzeremo il metodo dei raggi visuali per realizzare una prospettiva centrale.
GLI ELEMENTI DELLA PROSPETTIVA:
Disegniamo dunque la linea di terra, che fissa la posizione del P.V. e quindi del quadro prospettico. Adesso occorre collocare la prima proiezione ortogonale del quadrato.
Poiché vogliamo realizzare una prospettiva centrale, due lati del quadrato saranno disposti in modo da essere paralleli alla linea di terra.
A questo punto, piazziamo gli elementi principali della prospettiva. Il primo è la linea dell’orizzonte, che nello spazio si trova poco più in alto della linea di terra. Ma sulla nostra tavola da disegno, dove vediamo la situazione dall’alto, essa coincide con la linea di terra.
In seguito collochiamo il punto di vista e il punto di stazione (cioè la prima proiezione del punto di vista, che fissa la posizione dell’osservatore rispetto all’oggetto da rappresentare).
IL METODO DEI RAGGI VISUALI SULLA VISIONE 3D DELLA PROSPETTIVA:
Per rappresentare la figura in prospettiva centrale con il metodo dei raggi visuali, manderemo dei raggi visuali uscenti dal punto di vista e passanti per i vertici dell’oggetto. Dove essi intersecano il quadro prospettico, là c’è la rappresentazione prospettica dei punti della figura.
Il problema è appunto determinare queste intersezioni con il quadro prospettico. Per trovarle, uniamo tutti i vertici della figura situata sul piano di terra con il punto di stazione, attraverso delle linee che sono le prime proiezioni dei raggi visuali. Essi intersecano la linea di terra in quattro punti, che nomineremo con dei numeri.
Da lì innalzeremo delle perpendicolari. Dove esse intersecano i raggi visuali omonimi, là c’è l’intersezione del raggio visuale con il quadro prospettico, e quindi la visione prospettica dei nostri punti.
IL METODO DEI RAGGI VISUALI SULLA TAVOLA DA DISEGNO:
Ma sulla tavola da disegno non possiamo ricorrere a questo sistema per determinare la prospettiva dei punti, poiché ci è impossibile tracciare i raggi visuali uscenti dal punto di vista. E il motivo è che non abbiamo tale punto di vista, ma solo la sua prima proiezione.
L’unica cosa che abbiamo sono le prime proiezioni dei raggi visuali uscenti dal punto di stazione.
Ricostruiamo la situazione sulla nostra tavola da disegno, stavolta mostrando ciò che accade sul quadro prospettico.
Le figure piane sono formate da segmenti. Per rappresentare in prospettiva un segmento è necessario individuare almeno due suoi punti: il primo è il suo punto di fuga e il secondo è la traccia della retta a cui il segmento appartiene. Questo secondo punto si ottiene facilmente, prolungando fino alla linea di terra i due lati del quadrato perpendicolari al quadro prospettico.
Sappiamo che i punti che si trovano sulla linea di terra hanno la loro proiezione coincidente con la loro prospettiva. I punti con questa caratteristica si chiamano in prospettiva “punti uniti”.
L’altro punto da determinare è adesso il loro punto di fuga. Nel nostro caso, i due segmenti perpendicolari alla linea di terra hanno quindi per punto di fuga il punto principale.
Quindi la prospettiva del punto A e del punto D si trova sulla retta che collega la traccia del segmento AD con il punto principale. Mentre la prospettiva del punto B e del punto C si trova sulla retta che collega la traccia del segmento BC con il punto principale.
ESECUZIONE DEL METODO DEI RAGGI VISUALI:
L’immagine prospettica del punto A si trova pertanto dove la verticale condotta dal punto 1 interseca la linea che congiunge la traccia del segmento AD con il suo punto di fuga. Quella del punto D si trova pertanto dove la verticale condotta dal punto 2 interseca la linea che congiunge la traccia del segmento AD con il suo punto di fuga.
L’immagine prospettica del punto C si trova pertanto dove la verticale condotta dal punto 3 interseca la linea che congiunge la traccia del segmento BC con il suo punto di fuga. Quella del punto B si trova pertanto dove la verticale condotta dal punto 4 interseca la linea che congiunge la traccia del segmento BC con il suo punto di fuga.
Congiungendo le immagini prospettiche dei punti tra loro, si otterrà l’immagine prospettica del quadrato.
Notare come i segmenti AB e DC, che risultavano paralleli alla linea di terra (e quindi al quadro prospettico) in prima proiezione, lo restano anche in prospettiva.
Il metodo dei raggi visuali non è però utilizzatissimo in prospettiva, perché richiede di tracciare molte rette di richiamo. Quindi non è agevole per i disegni più complessi.
Nella prossima lezione concluderemo l’argomento vedendo insieme come utilizzarlo per realizzare una prospettiva accidentale.
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