Il moto della caduta dei “gravi” fu studiato da Aristotele, e poi da Galileo.
Galileo dice che: “Tutti i corpi cadono nel vuoto nello stesso modo, indipendentemente dal peso, dalla forma e dalla composizione.”
CARATTERISTICHE DEL MOTO DI CADUTA DEI GRAVI:
Nella scorsa lezione abbiamo trattato il moto rettilineo uniformemente accelerato.
Il moto di caduta di una grave lanciato verso il basso o verso l’alto non è che un moto rettilineo uniformemente accelerato o decelerato.
Gli si applicano dunque le formule viste in precedenza. Ma stavolta l’accelerazione o decelerazione è sempre nota, e pari all’accelerazione di gravità.
a = g= 9,8 m/s2
TUTTE LE FORMULE PER IL MOTO DEL GRAVE CHE CADE VERSO IL BASSO:
In questo caso il moto del corpo è uniformemente accelerato.
Quindi: a = g= 9,8 m/s2, e solitamente Vo = 0 m/s.
Vediamo in queste circostanze come cambiano le equazioni viste in precedenza sul moto uniformemente accelerato.
Vf = Vo + at diventa: Vf = gt
2as = Vf2 – Vo2 diventa: 2gh = Vf2
TUTTE LE FORMULE PER IL MOTO DEL GRAVE CHE VA VERSO L’ALTO:
In questo caso il moto del corpo è uniformemente decelerato.
Quindi: a = – g= – 9,8 m/s2, e solitamente Vo ≠ 0 m/s.
L’altezza massima viene raggiunta quando è pari a 0 la velocità finale.
Vediamo in queste circostanze come cambiano le equazioni viste in precedenza sul moto uniformemente accelerato.
Vf = Vo + at diventa: Vo = gt
2as = Vf2 – Vo2 diventa: 2ghmax = Vo2