Questa lezione ha lo scopo di illustrare come determinare le unità assonometriche e le scale di riduzione nell’assonometria ortogonale. Delle caratteristiche dell’assonometria ortogonale si è parlato nelle lezioni precedenti (che potete ritrovare all’interno del blog, nella sezione “Assonometria obliqua e ortogonale“).
LE CARATTERISTICHE DELLE ASSONOMETRIE ORTOGONALI:
Abbiamo visto che nelle assonometrie ortogonali il quadro di rappresentazione è obliquo ai piani di proiezione. Quando il quadro di rappresentazione è obliquo ai piani di proiezione (e non più parallelo), esso genera su di loro delle tracce inclinate. Le tre tracce determinano sul quadro di rappresentazione un triangolo. Questo triangolo è chiamato “triangolo fondamentale” o “triangolo delle tracce”.
I TRE TIPI DI ASSONOMETRIA ORTOGONALE:
L’assonometria ortogonale può essere a sua volta di tre tipi, a seconda della forma assunta dal triangolo delle tracce.
1) ISOMETRICA (quando il triangolo delle tracce è equilatero);
2) DIMETRICA (quando il triangolo delle tracce è isoscele);
3) TRIMETRICA (quando il triangolo delle tracce è scaleno).
In tutti e tre i casi, l’oggetto nello spazio viene rappresentato sul quadro assonometrico mandando dai suoi estremi dei raggi proiettanti paralleli tra loro e ortogonali (cioè perpendicolari) al quadro assonometrico. Da qui il nome “assonometria ortogonale”.
Sappiamo che quando l’assonometria è isometrica la scala di riduzione su di essi è di conseguenza la medesima. Quando è dimetrica è uguale solo per due assi a piacere. Quando è trimetrica è diversa per tutti e tre gli assi.
DETERMINARE LE “Unità assonometriche” CON IL METODO DIRETTO E INDIRETTO:
Ma non abbiamo ancora mai parlato di come fare a determinare l’esatta scala di riduzione delle misure reali sui tre assi assonometrici. Cioè come determinare le “unità assonometriche“.
Ciò può avvenire graficamente o analiticamente, ma noi illustreremo solo i metodi grafici.
Molti libri di testo di disegno tecnico spiegano questa tecnica dividendola in due metodi: il metodo diretto e il metodo indiretto.
Il metodo diretto viene utilizzato solo quando la figura da rappresentare non è complessa, perché consiste nel ridurre le misure direttamente sui tre assi assonometrici.
Il metodo indiretto è sicuramente il più veloce e ci porta ad introdurre il concetto di unità assonometriche.
DOVE TROVARE LE DISPENSE SULLE “Unità assonometriche”:
La spiegazione di questo metodo (che è poi quello normalmente utilizzato in assonometria), è presente all’interno di dettagliate e chiare dispense. Le potete scaricare a pagamento a questa pagina del mio sito. Una volta entrati all’interno della pagina potrete leggerne i contenuti, il prezzo e il numero delle pagine. Per effettuare l’acquisto sarà sufficiente seguire le istruzioni riportate sempre nella pagina.
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